Il cambiamento
"Se non puoi controllare la direzione del vento, puoi aggiustare le vele per raggiungere la tua destinazione!"
Non so da dove inziare, forse dalla fine,dalla decisione che più o meno consapevolmente ho preso.
cambiare direzione, aggiustare le vele.
Se penso al tempo che è passato dal mio ultimo post e dal pen'ultimo ancora, mi rendo conto come la costante sensazione di essere in apnea non mi abbia abbandonato mai.
Sono stati mesi faticosi, per vari motivi.
Riavvolgendo il nastro di questo ultimo anno e mezzo, il trasloco mi pare la cosa meno faticosa. Volendo andare indietro di quasi 24 mesi, averne fatti ben due di traslochi in sei mesi, mi sembrano acqua fresca.
La mia vita negli ultimi anni è cambiata molto ed io con lei.
Di certo non mi sono fatta mancare nulla... I traslochi, la nuova casa, il licenziamento, il lutto, la convalescenza ..anzi le convalescenze, nuove sfide lavorative sempre più impegnative, nuovi equilibri fuori e dentro casa, nuove opportunità, la corsa,la dieta.
Anche quando le cose sono state più dure di sempre, anche quando " le braccia reggevano a stento il peso della valiga " ho spinto fino all'obiettivo che mi ero posta.
Sono scivolata, ho ceduto pianto e sofferto, ma non ho mollato mai.
Non sono stati solo momenti difficili, ma quelli brutti hanno grandemente pareggiato con quelli belli.
Motivo per cui posso comunque ritenermi soddisfatta.
Tuttavia nella costante ricerca della perfezione, nel pazzesco tentativo di tenere sempre tutto in equilibrio qualcosa l'ho perso.
In questi ultimi mesi ho perso di vista me stessa.
Il che ha della assurdo per una che si può concedere il lusso di andare a correre due volte a settimana e di andare dall'estetista abbastanza spesso da avere lo smalto alle unghie sempre in ordine (quasi...in ordine)
Eppure qualcosa di me l'ho perso: la solitudine, la lentezza, la musica, la scrittura, la bellezza.
Ho perso di vista quella parte più intima di me sacrificandola sull'altare della perfezione.
Perchè l'ascolto di noi, richiede tempo...che non avevo.
Poco importa che mi ripetessi "Le brave mamme hanno pavimenti appiccicosi, forni sporchie e bimbi felici' :-)", io dovevo essere di più e anche meglio: dovevo avere pavimenti lucidi forni splendenti e bimbi ...felici ovviamente.
Nessuno mi ha chiesto di essere una mamma perfetta, di essere forte, di essere una compagna sempre attenta e curata, una professionista che da sempre il massimo.
Forse di essere una brava figlia, presente premurosa e responsabile ...questo si.. ma è un 'altra storia.
Nessuno lo ha fatto dicevo, ero io a pensare di doverlo fare.
Come se non potesse essere diversamente, come se mostrarsi altrimenti fosse segno di debolezza ,come se fosse non essere all'altezza del ruolo,della aspettative..come se non poter controllare le situazioni e prendersene le conseguenze fosse peggio che controllarle a qualunque prezzo.
Poi però arriva un momento in cui ti manca il fiato, in cui vai in apnea.
Come nella corsa, che non mente e non perdona, se manca il fiato devi rallentare.
Perchè per quanto tu possa essere allenato e preparato, se arriva quel momento devi dare ascolto al tuo corpo: devi rallentare, cedere il passo, tornare a sentire il tuo cuore battere come dovrebbe e non come deve.
So che a molti sembrerà assurdo. Eppure è cosi.
Impariamo a camminare ad andare in bicicletta e non lo dimentichiamo più.
Impariamo ( a fatica) ad amarci e lo dimentichiamo spesso.
L'amore, come il cibo,come l'aria, dovrebbero essere parte di noi, alcune curano l'anima altre il corpo.
Eppure ce ne dimentichiamo.
Molte di noi si dividono tra sensi di colpa ed inadeguatezza, piuttosto che amarsi davvero.
Se c'è una cosa che la rete mi ha fatto capire, che i commenti a molti post di amiche tra amiche, è che ognuna di noi ha rinunciato a qualcosa, ha perso qualcosa. Seppur lo scambio sia stato gratificante a volte il prezzo è alto: noi.
Amarsi non è cosi scontato.
Amarsi si impara. Prendersi cura di noi è un esercizio che richiede impegno e concentrazione.
Ci si ama in tanti modi. Ciascuno di noi al suo nascosto dentro: quella matrice orginale nata e cresciuta con noi che aspetta solo di essere svelata.
Cosi oggi, rientrando in casa evidentemente in ritardo sulla tabella di marcia pre- impostata, ho deciso di non farmi prendere dalla solita ansia di perfezione, di non essere la solita multitasking- sistema la tavola, sfama i gatti i cani pipistrelli. chiama la tua mamma che si sente sola- fai la doccia al pupo- prepara la cena.
Ho deciso che oggi la mia giornata poteva anche concludersi con un po' più di me e meno di Voi.
Dove il Voi sono i bambini che devono mangiar sano "guai che manchino verdura o frutta!" che non siano lavati,profumati e ben educati.
IVoi sono i gatti che per una volta hanno aspettato, La telefonata alla mamma che ho rimandato, ed i Voi sono il piatto buono e servito meglio del tipo "Masterchef spicciame casa"
Insomma tutti i Voi per essere la brava mamma, la brava cuoca, la miglior compagna.
Dove quel Voi nessuno l'ha mai preteso ed anzi è sempre supportato da un compagno fantastico che mi aiuta.
Quel Voi era quella malefica vocina interna che cercando la perfezione e l'equilibrio a tutti i costi ha messo a tacere tutto il resto.
Quel Voi era la prigione d'oro che mi ero costruita da sola, piena delle mie certezze e vuota di buona parte di me.
Non si distrugge la prigione che ti sei costruita in 30 anni in un giorno.
I cambiamenti , quelli veri e duraturi, sono quelli che partono da dentro e ci impiegano il loro tempo.
Quindi non vi dirò che ho smesso di essere quella che ero.
Anzi mi sono promessa che non sarò mai più diversa da tutto quello che sono.
Cosi mentro lavoro per accettare il meno buono che c'è in me inzio a dare spazio a tutto il resto di me che avevo messo via e che andava bene. Bene per me.
"Ho messo via un po' di rumore dicono cosi si fa"
Ho tolto ( e tolglierò ancora ) tutto quel rumore che mi porta via dal silenzio, dalla lentezza dalla bellezza e lo sto riempendo di emozioni, di tutte quelle emozioni che ho dentro e non trovano spazio di giorno. Le metto qua, confezionate ad hoc per questo blog o le tengo per me e le coccolo.
Farò spazio ogni giorno di più all'attesa, fatta di noia o di lentezza, farò spazio al non far nulla,
Farò spazio allor stare ferma: che sia seduta o stesa.
Traslocherò altrove ( o perlomeno ci proverò) la perfezione per godermi ancora per ciò che sono e non per ciò che devo essere.
In altre parole, mi amerò. Mi amerò ancora e di più.
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