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  Ci sono i no che impari da bambino,
quelli che impari da adolescente e quelli che impari a 40 anni.

Ci sono i no che fanno crescere e quelli che ti fanno sopravvivere.
i primi sono quelli che ti insegnano i tuoi genitori e che contesti.
I secondi, che ti fanno sopravvivere, sono quelli che impari sulla tua pelle e che ti contestano.

Sono quei no che ti criticano, che fanno dire agli altri che sei un egoista.
Ma che spesso sono gli unici che ti tirano fuori dal guado.

Sono i no che nascono dal volersi bene.
Sono i no fatti da un progetto di vita basato sulla qualità e non sull'accontentare tutto e tutti.
Sono i no fatti di scelte che allontanano la frustrazione, che sia del tuo capo ,che sia dei tuoi parenti , del tuo partner o la tua.
Sono i no di qualità.
Sono i no che ti allontanano da situazioni complicate e malate.

Sono i no per te, per la tua vita.
Gli stessi no che dici ai tuoi figli o ai tuoi genitori, rivendicando i tuoi spazi.

I no che (forse)  ti fanno nascere i sensi di colpa ( e solo all'inizio..)

Ma che con il tempo imparerai a capire che sono più sani di mille compromessi fatti per accontentare gli altri e compiacerli.

Gli stessi no che ti salveranno da situazioni frustranti e negative.
Sono i no del coraggio, di una lenta e profonda ribellione che parte da dentro.
I no della consapevolezza, i no della maturità.

Sono i no che ti portano lontano.

I no che con il tempo impari a gestire e dosare.
Che non ti faranno sentire un mostro, ma ti renderanno una persona migliore.
Dedicando un pezzo migliore di te anche a coloro i quali hai qualche volta negato qualcosa:
un interminabile telefonata , l'ennesima  commissione,la tua perenne attenzione, un pranzo obbligato o molto altro ancora.

Sono tutti quei no che non sono frutto  di distrazione e menefreghismo.
Ma sono quei no che servono per leccarsi le ferite, per riprendersi una parte di sè, per ripristinare le giuste priorità.
Sono i no del rispetto, verso se stessi.